Conclusa la seconda edizione digitale di ITMS 2020, manifestazione patrocinata dall’Ente Parco Nazionale della Sila e organizzata da Destinazione Sila, nonché dedicata al turismo montano.
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Curcio: «Ci auguriamo che, una volta terminata l’emergenza sanitaria, i visitatori si trattengano sul territorio e non che lo attraversino velocemente»
«Prepariamoci a ripartire e a farlo all’insegna della sostenibilità. Il turismo post Covid dovrà aprirsi a nuove forme d’accoglienza, dovrà essere “verde”, pronto a offrire, in alternativa agli stressanti e poco ecologici ritmi urbani, la “lentezza” della natura. Ciò vuol dire che chi opera all’interno del Parco dovrà puntare sulle tradizioni locali, sul patrimonio storico e architettonico ivi presente, nonché sui prodotti genuini e a chilometro zero che il territorio offre, garantendo al visitatore un viaggio emozionale e improntato alla qualità, più che alla quantità, dei servizi fornitigli».
Con queste parole il presidente dell’Ente Parco Nazionale della Sila Francesco Curcio è intervenuto al primo appuntamento di ITMS 2020, la manifestazione - interamente dedicata al turismo montano e targata Destinazione Sila - che, per la sua seconda edizione, ha riunito, su piattaforma digitale, esperti, professionisti del settore, docenti, istituzioni e operatori. Lo scopo quello, non a caso, di discutere di destinazioni sostenibili slow, comunicazione digitale e nuove frontiere turistiche.
Nel corso della tavola rotonda online, Curcio ha così proseguito: «La Sila, implementando la gestione sostenibile del turismo e salvaguardando i suoi paesaggi incontaminati, dovrà, in concreto, allungare la stagione turistica, incrementare posti letto, servizi e attività di vario tipo, con l’obiettivo di determinare importanti ricadute economiche sull’intera comunità locale. Tutto ciò dovrà avvenire sinergicamente e nell’ottica, naturalmente, dell’accoglienza verso l’altro. L’Ente Parco è, come sempre, già al lavoro per richiamare turisti da ogni dove, augurandosi che questi ultimi si trattengano sul territorio e non lo attraversino velocemente».
Tra i numerosi temi affrontati durante la manifestazione, pure patrocinata dall’Ente Parco Nazionale della Sila, è emerso anche quello sulla Carta Europea del Turismo Sostenibile (Cets) e, pertanto, sul prestigioso riconoscimento conferito allo stesso Parco, grazie alle buone pratiche ambientali che, nel tempo, ha sviluppato. Sul punto sono intervenuti il direttore f.f. dell’Ente Domenico Cerminara e la funzionaria del Parco, responsabile del settore comunicazione e turismo, Barbara Carelli.
«Per implementare le azioni della Cets – ha dichiarato Cerminara – il Parco ha intenzione di fare, ancor di più, rete con il territorio e i suoi stakeholder. In questo percorso, Destinazione Sila può collaborare e, sicuramente, aiutarci a riprogrammare le attività a seguito dell’emergenza sanitaria. Dal 2021 ci aspettano molteplici progetti e iniziative, tra cui quelle di tipo sportivo che, ci si augura, confermeranno quanto delineato dagli ultimi studi, riguardanti le ingenti presenze di visitatori sull’altopiano silano».
«La Cets non è un mero documento da attaccare alla parete e per cui compiacerci – ha affermato Carelli -. Risulta essere, invece, lo strumento tramite cui interagire con la comunità e con tutti coloro i quali lavorano e operano sul territorio del Parco, per migliorarne le strategie di sostenibilità turistica. Il Coronavirus non ci ha fermati perché l’Ente è sempre attivo nell’ascoltare proposte e proporre attività compatibili con il rispetto dell’ambiente e, ugualmente, non si fermerà in futuro, nel raggiungimento di tutti quegli obiettivi fissati dalla citata Carta europea». La funzionaria Carelli ha, inoltre, partecipato all’appuntamento conclusivo di ITMS 2020, facendo, tra l’altro, luce sulle attività che il Parco pone in essere e si propone di realizzare per il futuro: «L’Ente si è sempre impegnato nel sostenere le attività di chi opera in Sila, laddove compatibili coi principi di ecosostenibilità ambientale e rispetto del territorio. A tal proposito, prossimamente, vorremmo dar vita a un calendario unico di eventi, nonché puntare, pure da un punto di vista economico, sullo sviluppo del turismo sportivo, attraverso, ad esempio, la realizzazione di un protocollo d’intesa con la FICK Federazione Italiana Canoa e Kayak, al fine di ospitare atleti nazionali e internazionali non solo in occasione delle gare, ma anche in fase di preparazione atletica, per utilizzare e far risplendere strutture presenti ma poco utilizzate. Staremo, ancora una volta, vicini agli operatori degli eventi culturali, non dimenticando che la Sila e il Parco non sono solo natura, ma anche contenitori di grande storia, artistica e architettonica. In ultimo, ci piacerebbe avviare un discorso relativo all’attrazione, nei nostri luoghi, di residenti di ritorno. Basti pensare alle pratiche del South working, appunto da implementare, pure alla luce del Covid, all’interno della Sila. Lavoriamo, in definitiva, per creare opportunità, per i più giovani in particolare, e per tutti gli operatori desiderosi di far sì che il territorio silano diventi un autentico fiore all’occhiello, un modello da seguire».