Silvicoltura
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La silvicoltura in questa terra ha radici antichissime. Le foreste silane sono da sempre sfruttate per la pece, la trementina e la raccolta del legname. Innumerevoli navi, chiese ed edifici vennero costruiti utilizzando tronchi provenienti dalla Sila, sin dalla notte dei tempi.
Del resto l’antica segheria in località Cupone, ora facente parte dell’omonimo Centro Visita, ha continuato ad operare sino agli anni '80 del secolo passato.
L’indotto economico del legno, garantito per secoli dalla coltura del bosco, ha caratterizzato la vita del Parco della Sila. Utilizzato sui luoghi come materiale privilegiato nella costruzione delle case, ha continuato ad essere, ed è ancora oggi, produzione primaria per il settore carpentieristico dell’edilizia e per piccoli manufatti di falegnameria semi-industriale ed artigianale.
Le essenze arboree più utilizzate sono il pino laricio, il castagno - con le sue peculiarità di resistenza ai parassiti e durevolezza nel tempo - ed ancora il faggio, l’acero, la rovere e, infine, il corbezzolo e le eriche, queste ultime due utilizzate nel restauro ebanistico.