Nel Parco Nazionale della Sila è stata accertata la presenza di almeno 49 specie di mammiferi, ma ce ne potrebbero essere altre la cui presenza è tuttavia ancora da confermare. Le forme endemiche dell’Italia sono almeno 4, ma gli studi in corso con le moderne tecniche di genetica molecolare portano a ritenere che questo numero possa ancora aumentare ulteriormente.
Tra i mammiferi presenti nel Parco troviamo alcune specie minacciate a scala nazionale, in particolare il lupo, il gatto selvatico e la lontra.

Il lupo

L’area di distribuzione del lupo (Canis lupus subsp italicus) in Italia ha subito una drastica contrazione fino agli inizi degli anni ’70, periodo in cui la sua presenza era limitata a pochi e isolati comprensori montani dell’Appennino centro-meridionale, tra i quali la Sila. Negli ultimi 40 anni si è assistito ad un’inversione di tendenza e attualmente il lupo è nuovamente distribuito lungo tutta la dorsale appenninica, dalla Calabria alla Liguria, e ha ricolonizzato alcuni settori alpini.
Il territorio della Sila, nel quale la presenza della specie si è registrata stabilmente ed è stata tutelata dal suo essere un’area protetta, ha rappresentato nel tempo una delle roccaforti che hanno consentito il recupero della popolazione italiana. In particolare all’interno del territorio della ZPS Sila Grande è stata registrata recentemente una presenza diffusa e sono stati identificati due nuclei riproduttivi. Anche un recentissimo progetto di monitoraggio ha registrato la presenza di numerosi esemplari in ottima salute.

lupo

La lontra

Negli ultimi anni le popolazioni italiane di lontra (Lutra lutra) si sono ridotte, con molta probabilità, a poche centinaia di individui, un numero drammaticamente scarso se si considera che, solo nel decennio 1963-1973, in Italia furono uccise legalmente oltre 660 lontre. Nel comprensorio silano, negli anni 2002-03, la presenza della lontra è stata accertata per il tratto centrale del fiume Neto, per il fiume Savuto, che scorre 5-6 km a sud del Lago Arvo, e per il fiume Crocchio, che attualmente rappresenta il limite estremo meridionale dell’areale della specie. Il monitoraggio effettuato nel maggio 2008 nel territorio non ha permesso di ottenere alcun dato certo sulla presenza della lontra nell’area. Successive indagini hanno invece confermato la sua presenza, sebbene con un numero esiguo di individui. La Sila, con i suoi ambienti acquatici, continua ad essere un habitat ideale per la distribuzione della specie in Italia meridionale.

Il gatto selvatico

Il raro gatto selvatico (Felis silvestris), è stato recentemente anch’esso avvistato nell’ambito di un progetto di monitoraggio della fauna selvatica.

gatto selvatico

La lepre

Nel Parco è inoltre presente la lepre italica o appenninica (Lepus corsicanus), una specie endemica del Mediterraneo, presente in Italia centro-meridionale e in Sicilia e la cui identità tassonomica è stata solo recentemente riconosciuta. Le indagini in corso hanno confermato che questa specie convive con la lepre europea (Lepus europaeus) in diversi settori del Parco.
Anche i micromammiferi della Sila sono molto interessanti: delle 36 specie presenti in Italia, 25 sono state studiate in modo abbastanza esauriente sotto il profilo genetico. Tra queste, 5 specie, tutte presenti in Sila, mostrano, attraverso l’analisi del DNA mitocondriale, popolazioni differenziate geneticamente in Italia meridionale e/o in Sicilia. In alcuni casi (ad es. Microtus savii e Myodes glareolus) l’entità di questo differenziamento è tale da meritare un approfondimento di tipo tassonomico.

lepre

Lo scoiattolo

Un recente studio genetico dimostra che lo scoiattolo presente in Sila, fino ad oggi indicato come sottospecie dello scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris meridionalis), può essere considerato una specie distinta, Sciurus meridionalisNel dialetto locale è conosciuto come "zaccanella" o “zaccanedda" per la sua vivacità.

photo Gianluca Congi

Altri mammiferi

Tra gli altri mammiferi troviamo il tasso, la volpe, la faina, la puzzola, la donnola, la martora, il cinghiale, il cervo ed il capriolo, questi ultimi due reintrodotti negli anni '80 del secolo scorso. Tra i roditori presenti nel Parco si segnalano il ghiro, il quercino, il moscardino, topi selvatici e toporagni ed il driomio.