Ieri è stato presentato il Progetto Bioeuparks - Cresce l’attenzione della candidatura del Parco Nazionale della Sila per il Progetto MaB dell’Unesco
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Evento a supporto della candidatura MAB – UNESCO del Parco Nazionale della Sila.*
Continuano le iniziative del Parco Nazionale della Sila per rendere note le prospettive di sviluppo e crescita economica e sociale del territorio, dentro e fuori i confini di appartenenza, con il riconoscimento dell’Unesco grazie al progetto MaB, la cui candidatura è in fase di elaborazione, studio ed osservazione ad opera dell’apposito Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma MaB di Parigi.
Questa volta sono stati gli operatori del mondo agricolo, imprenditoriale e dell’associazionismo ad essere convocati presso l’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Cosenza, dove hanno avuto modo di apprendere gli sviluppi del percorso per il riconoscimento MaB grazie all’intervento direttore del Parco, dott. Michele Laudati, il quale ha reso noto che il 25° Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma MaB, tenutosi nello scorso mese di maggio, ha concluso il procedimento di valutazione con la seguente dichiarazione a favore del Parco Nazionale della Sila: “… Ha apprezzato la qualità della proposta e l’impegno profuso dal Parco con riguardo al soddisfacimento dei criteri previsti dal programma MaB. In particolare, è stato riconosciuto il valore naturalistico del sito, unica area hotspot del sud Europa con il gradiente di biodiversità più elevato della media europea, parte della Rete Natura 2000, e caratterizzato da cinque diverse tipologie di ecosistemi forestali. E’ stato, altresì, positivamente valutato il valore delle attività agricole storiche e tradizionali e di un turismo sempre più orientato sull’elemento naturale ed educativo…”.
Il direttore Laudati ha pure precisato che il Consiglio ha, inoltre, differito la candidatura a settembre 2013 raccomandando di estendere l’area Mab oltre i confini del Parco attraverso il coinvolgimento delle istituzioni e delle collettività locali nel processo di zonizzazione e gestione della riserva.
Questo ha fatto sì che, oltre ai 21 comuni ricadenti nel Parco, sono stati coinvolti nel progetto ulteriori 55 comuni per una estensione di 407 mila ettari di terreno, che richiede da ora in avanti un costante rapporto sinergico di collaborazione nel fare sistema e rete nella valorizzazione dei rispettivi patrimoni culturali e turistici.
L’incontro ha consentito di approfondire il significato, i contenuti, i valori ed i benefici che ne deriverebbero per il Parco della Sila, con il riconoscimento del Progetto MaB ad opera dell’Unesco, quale patrimonio dell’umanità, grazie al contributo dell’ing. Stefano Benini, del Consorzio interuniversitario CUEIM, il quale ha sottolineato che l’impegno profuso per il riconoscimento è fondamentale, ma è altrettanto impegnativo fare quanto necessario per rimanere nel MaB promuovendo piani e processi di sviluppo territoriale sostenibile, guardando alla ricerca ed all’ innovazione.
L’aspetto della ricerca e innovazione è stato trattato dal prof. Giuseppe Scarascia, dell’Università della Tuscia di Viterbo, che ha parlato di un Progetto Pon, denominato “Ambi. Tec. Fil. Legno”, il quale ha consentito, attraverso la collaborazione sinergica tra l’ Università della Calabria, l’Università di Reggio Calabria, il CNR di Cosenza e il CRA di Roma, di costituire un Laboratorio pubblico/privato per la valorizzazione e l’innovazione della filiera legno – ambiente – energia.
Aspetti legati anche all’altro Progetto denominato “Bioeuparks”, che mira alla valorizzazione delle aree protette come modello per l’energia intelligente in Europa, del quale ha parlato l’ing. Domenico Cerminara, responsabile del Servizio Pianificazione del Parco Nazionale della Sila, e il dott. Diego Mattioli, responsabile finanziario del progetto per conto di Legambiente.
Un progetto, finanziato dalla Commissione Europea, nell’ambito del programma ALTENER EIE (Energia Intelligente in Europa), che mira ad aumentare l’offerta locale di biomassa proveniente dalle foreste gestite in modo sostenibile e dai residui agricoli, con l’obiettivo di sviluppare una filiera della biomassa efficiente e sostenibile in 5 Parchi naturali europei e contribuire alla promozione di filiere corte.
I cinque Parchi europei coinvolti nel Progetto sono: Il Parco Nazionale della Sila (Italia), il Parco Nazionale del Danubio – Ipoly (Ungheria), il Parco Kozjanski (Slovenia), il Parco Nazionale di Rodopi (Grecia) e il Parco Naturale Solktaler (Austria). Poi ci sono altri quattro partner che rappresentano le associazioni ambientaliste e gli organismi di ricerca sulle biomasse e la bioenergia, i quali sono: Agenzia per le risorse rinnovabili (Germania), Università Democrito di Tracia (Grecia), Legambiente (Italia), Sloveno Istituto Forestale; mentre la Fondazione PAN Parks, in qualità di network internazionale dei Parchi nazionali, sostiene la comunicazione e l’integrazione del progetto a livello internazionale.
Per questo Progetto si è dato il via ad una fase di realizzazione attraverso una strategia mirata alla condivisione di obiettivi e alla co – progettazione con gli attori chiave locali che prevede incontri di discussione e condivisione.
*Il Programma MAB (Man and the Biosphere) è stato avviato dall’UNESCO negli anni ’70 allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e capacity-building. Il programma ha portato al riconoscimento, da parte dell’UNESCO, delle Riserve della Biosfera , aree marine e/o terrestri che gli Stati membri s’impegnano a gestire nell’ottica della conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali. Scopo della proclamazione delle Riserve è promuovere e dimostrare una relazione equilibrata fra la comunità umana e gli ecosistemi, creare siti privilegiati per la ricerca, la formazione e l'educazione ambientale, oltre che poli di sperimentazione di politiche mirate di sviluppo e pianificazione territoriale.