Il 14 maggio, alla Cappella Orsini di Roma, nell’ambito della rassegna di mostre ed eventi “Il respiro della Sila”, prorogata fino al 15 giugno prossimo, il Parco e l’Associazione Picanto hanno annunciato le prossime tappe del “Peperoncino Jazz Festival” in Sila. Realizzate grazie all’Ente Silano, con  il patrocinio della reale Ambasciata di Norvegia, le tappe sull’altopiano calabrese sono previste per la fine di luglio e attraverseranno, per il terzo anno, alcuni fra i luoghi più suggestivi del Parco rientrando così nel circuito culturale del Peperoncino che tocca ben 33 paesi della Calabria. Continua serrata la promozione della Sila oltre i confini regionali, sul piano nazionale ed internazionale, grazie ad eventi che vedono il Parco coinvolto in una serie di iniziative di ampio respiro. Il direttore dell’Ente, Michele Laudati, ha sottolineato proprio questo aspetto presentando il concerto jazz che ha concluso l’evento del 14 maggio scorso - organizzato dal direttore artistico del Peperoncino Sergio Gimigliano – e ha ricordato solo alcuni degli importanti risultati ottenuti di recente che hanno portato la Sila alla ribalta sulla scena europea. Fra questi, la Carta Europea del Turismo Sostenibile e l’inserimento ufficiale nella Tentative List (lista propositiva) dei siti naturalistici per il Patrimonio Mondiale dell’Umanità, di cui fanno parte quei siti che gli Stati proponenti ritengono di eccezionale valore universale e, quindi, adatti per il successivo inserimento fra i beni protetti dall’Unesco. L’amore per la Sila è stato testimoniato anche dal responsabile della rubrica del Tg2 “Sì viaggiare”, Mauro Lozzi, che ha dedicato al Parco moltissimi servizi e che durante l’evento, i cui “anfitrioni” sono state Michela Sorgoni e Maria Pia Greco, ha voluto sottolineare quanto sia importante raccontare questi luoghi e invogliare a viverli. “Occorre promuovere questi posti perché non sono ancora conosciuti come meritano e perché il sud è troppo spesso ricordato per vicende che non rendono giustizia alla sua bellezza.” – ha detto Mauro Lozzi.

E’ stato dedicato, invece, alla figura di Gioacchino da Fiore l’evento del 15 maggio che ha visto fra gli ospiti Riccardo Succurro, presidente del Centro Internazionale Studi Gioachimiti; Marcello Villari, redattore capo del Tg5; William Gatto, presidente del “Parco Tommaso Campanella” e Goffredo Sottile, vicepresidente generale del CAI (Club Alpino Italiano).

Accolti dall'"anfitrione" Roberto Lucifero, direttore del Centro Studi Cappella Orsini, e dal direttore del Parco, Michele Laudati, gli ospiti della serata e i visitatori sono stati accompagnati da William Gatto, cantastorie gioachimita, in una visita immaginaria della Sila attraverso le mostre esposte e le storie raccontate. Dopo questa esaltante introduzione al dibattito, Marcello Villari, del Tg5, ha voluto ringraziare il Parco della Sila che "attua di fatto uno dei primi tentativi nel progettare e pensare il futuro della Calabria, puntando al suo patrimonio ambientale, culturale, gastronomico."

Espressione del patrimonio culturale del Parco è senz’altro San Giovanni in Fiore, centro della Sila legato indissolubilmente alla figura dell’abate calabrese del XII secolo Gioacchino da Fiore, di cui ha fornito ampie e ricche informazioni il presidente del Centro Studi Gioachimiti, Riccardo Succurro. Il presidente ha sottolineato l’attualità di questo teologo della storia e l’importanza del lavoro svolto dal Centro Studi Gioachimiti nella ricognizione e divulgazione delle opere di Gioacchino e nell’organizzazione di congressi internazionali, che si svolgono ogni quattro anni, in grado di portare in Sila studiosi da ogni parte del mondo.

E da ogni parte del mondo arrivano sull’altopiano calabrese sempre più turisti  amanti della montagna, della natura e del trekking. Soprattutto dopo il grande lavoro di ripristino della sentieristica del Parco, che l’Ente ha realizzato in collaborazione con il CAI (Club Alpino Italiano), di cui il vicepresidente Goffredo Sottile ha illustrato alcune caratteristiche durante l’evento a Roma ricordando che il Parco ed il CAI possono davvero fare molto per incentivare lo sviluppo di un turismo attento all’ambiente.

Le serate si sono concluse con degustazioni offerte da Fattoria Biò, Azienda Barrese, Consorzio di tutela del formaggio Caciocavallo Silano DOP, “Le delizie di Marianna”.

Il dato fondamentale che emerge da questi eventi in seno alla rassegna “Il respiro della Sila” è la grande collaborazione messa in atto dal Parco con Enti e operatori economici della montagna calabrese, che ha consentito di portare sulla scena i molti attori del territorio.

Fra questi anche il maestro della Scuola Tappeti di San Giovanni in Fiore, Domenico Caruso,  e Mario Celestino, noto maestro artigiano di Longobucco, che hanno impreziosito l’esposizione con arazzi e coperte realizzati interamente a mano.

 

La Mostra è stata prorogata fino al 15 giugno e resterà aperta tutti i giorni dalle 16:00 alle 18:30, esclusi il sabato e la domenica, con entrata libera.