Camigliatello Silano-22.06.2023 -Questa mattina presso il Centro Visite Cupone si è tenuto l’evento dedicato ai parchi centenari d’Italia, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Nazionale del Gran Paradiso. Un compleanno che l’ente Parco Nazionale della Sila ha tenuto ad ospitare nel proprio territorio, accogliendo i rappresentanti dei due parchi centenari, il Direttore del Parco Nazionale del Gran Paradiso dott. Bruno Bassano e il Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise il prof. Giovanni Cannata. Ad inaugurare i lavori dell’evento, il dott. Francesco Curcio, Presidente del Parco Nazionale della Sila, che dopo aver ripercorso la storia e il cammino della nascita del Parco Nazionale della Sila e degli altri parchi e aree protette calabresi, ha ricordato l’importanza della nascita e della crescita dei Parchi in Calabria: “Ci sono stati dei precursori che hanno guardato con lungimiranza tanto tempo fa, a quella che poi è stata la nascita del nostro Parco della Sila. Dal 1923, poi 1949, 1955, fino alla proposta nel 1960 dall’allora Senatore Spezzano e poi ancora nel 1963 dai Senatori Spezzano e Gullo. Abbiamo dovuto attendere 45 anni per vedere la nascita il 20 aprile del 1968 del Parco Nazionale della Calabria. Nel 2002, finalmente, nacque il Parco Nazionale della Sila, un parco che oggi, insieme ai suoi territori limitrofi, che si estendono per oltre 350 mila ettari, è anche Riserva della Biosfera dell’Unesco. Un riconoscimento di cui andare estremamente fieri, conferito a sole 20 riserve in Italia e a poco più di 700 nel mondo”.

A coordinare i diversi interventi la dott.ssa Ada Occhiuzzi, Resp. Ufficio Turismo e Marketing dell’Ente Parco Nazionale della Sila, che subito dopo il presidente ha dato la parola al Comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità di Cosenza Angela Polillo, che ha portato i saluti del Reparto Biodiversità, specialità dell’arma dei Carabinieri, con il compito di salvaguardare patrimonio ambientale e sensibilizzare attraverso anche l’educazione ambientale nelle scuole la popolazione al rispetto e alla tutela dell’ambiente. A portare poi i saluti dell’amministrazione di Spezzano Sila il Sindaco Salvatore Monaco che si è detto onorato di ospitare nel proprio territorio un evento di questa portata. Nel corso della mattinata sono stati poi proiettati alcuni video molto significativi, legati all’importanza della biodiversità e ai diversi compiti che parchi e aree protette hanno il dovere di portare avanti. Spunti per continuare a seguire quell’idea rivoluzionaria che nel 1922 ha sottolineato il valore della natura in sé, valore da proteggere e tutelare, al fine di comprendere come una buona idea del passato sia oggi il miglior investimento per il futuro.

A seguire gli interventi degli ospiti, il prof. Giovanni Cannata, Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: “Cento anni di parchi, in cui abbiamo accumulato storie, esperienze, successi e insuccessi. Cento anni durante i quali si è evoluta la nostra cultura ambientalistica, anni in cui la vita dei parchi è stata scandita nel tempo, intrecciandosi con la dimensione naturalistica, sociale e antropica. Cento anni di parchi ci hanno insegnato che la conservazione passa attraverso molte attività di ricerca scientifica, che è necessario mettere a sistema il potenziale di ricerca che nei 24 parchi nazionali, parchi regionali e aree protette. Cento anni verso i quali abbiamo un grande dovere: dobbiamo rendicontare ai cittadini e alla Repubblica esattamente le attività che facciamo. Cento anni che ci devono spingere a comprendere che dietro ogni metro quadrato, c’è un valore, non solo ambientale, ma anche economico, sociale e culturale, un valore dei servizi, al pari di tante altre cose che noi comunemente assumiamo come valore”. Anche il dott. Bruno Bassano, Direttore del Parco Nazionale del Gran Paradiso ha portato all’incontro il suo contributo e la sua esperienza all’interno di uno dei parchi centenari: "Voglio sottolineare l’importante capacità dei parchi di combinare la protezione e la conservazione e la ricerca scientifica, grazie all’attivazione di percorsi di monitoraggio e raccolta dati di lunghissimo periodo. Nostro dovere come parchi, è quello di interpretare ciò che sta accadendo in termini di evoluzione del territorio e conservazione attiva di singole specie ed habitat, basandoci sulla misurazione storica dei fatti, prima, dopo e durante gli interventi posti in essere, al fine di modellizzare le attività di raccolta dati e lasciare traccia del passato ai parchi a venire”. Tra i contributi pervenuti nel corso della mattinata anche quello del prof. Tullio Romita, Presidente del Corso di Laurea in Scienze Turistiche presso l’Università della Calabria: “Sono in corso numerosi mutamenti di carattere sociale ma anche culturale.

La sostenibilità è il risultato di queste trasformazioni, azioni concrete di sviluppo, concetto che parte da lontano. Agli studenti stiamo cercando di far capire che il turismo è anche e soprattutto saper accogliere le persone, i viaggiatori. Oggi come corso di studi il concetto di sostenibilità rientra pienamente e penso che sia molto importante, per i nostri ragazzi sviluppare un ragionamento socio culturale ampio, facendo comprendere loro il ruolo dell’uomo nei confronti della natura”. Ulteriore contributo scientifico all’evento è pervenuto da parte del dott. Massimo Veltri, Senatore della Repubblica e prof. Ordinario di Idraulica presso l’Unical:“La nascita dei laghi silani ha segnato un imprescindibile traguardo, un punto di vista nuovo sul territorio. Dai primi anni ’20 si avviarono in quegli anni dinamiche molto accellerate, per merito dell’intuizione di un uomo che fece da demiurgo rispetto ad un processo che aveva bisogno di uno scuotimento, l’ing Angelo Omodeo, uomo lombardo, con idee visionarie. Omodeo voleva sbarrare le acque, con diversi scopi ognuno compatibile col territorio su cui si andava ad insistere. Era il 1906, quando Omodeo, avviò lo studio per le potenzialità idriche della Sila al fine di realizzare un complesso e connesso sistema idraulico che sfruttasse portate idriche e salti di quota. Quello che mi preme sottolineare oggi, ripercorrendo con questo excursus la nascita dei laghi silani è l’importante e ulteriore sforzo da fare al fine di replicare quei modelli, cui dare nuova linfa attraverso il know-how che abbiamo oggi a disposizione”. A portare i loro saluti e sopratutto in rappresentanza del territorio, alcuni attori locali quali Giovanni De Meco, ideatore della Sila Epic, ormai rinomata competizione ciclistica, la Marathon più a Sud d’Italia, che ha visto solo nel 2022 oltre 800 partecipanti da tutta Italia, per un totale di oltre 4.000 partecipanti, pedalatori, giunti in Sila nel corso dei sette anni proprio grazie all’Evento Sila Epic, che per l’edizione 2023, prevederà anche una ciclo passeggiata proprio lungo la Ciclovia dei Parchi; Daniele Donnici, Presidente di Destinazione Sila, rete d’imprese costituita nel 2017, che ad oggi conta oltre 27 aziende turistiche a lavoro, insieme, per una destinazione turistica più disponibile, conosciuta e apprezzata sui mercati.

E poi ancora sono pervenuti i preziosi contributi di Saverio Bianco Junior, Presidente dell’Ass. delle Guide Ufficiali del Parco Nazionale della Sila, che ha sottolineato: “Cento anni sono tanti, sono l’anello che ci fa capire la differenza tra avere in un territorio le aree protette e non averle. Sopratutto quando in un territorio ci si lascia guidare, da professionisti e conoscitori del territorio. Per questo è un bene che ci siano e che si estendano sempre più le aree naturali protette, vere promotrici della tutela e della valorizzazione dell’ambiente in cui viviamo”. Ad arricchire ulteriormente l’evento anche il contributo della dott.ssa Anna Stefanizzi, che ha raccontato l’avventura innovativa della Società Cooperativa Moccivò, dedicata alla mobilità sostenibile e al turismo inclusivo: “Le istituzioni proteggono, conservano e gestiscono ma poi sta a noi i figli del parco, gli operatori e gli abitanti dell’area protetta consentire una fruizione accessibile. Non voglio parlare di disabilità ma di bisogni speciali. Il mondo della disabilità è così vasto che non si può racchiudere in una sola parola. Quando visitiamo un luogo, quando ci approcciamo alla sua scelta, cerchiamo di immaginare come sarà, tutti i luoghi possono essere bellissimi. La barriera che limita la fruizione se abbattuta permetterà a tutti di assaporare tutto quello che il nostro territorio ha da offrire”. Sulla Ciclovia dei Parchi e su tutto il corredo di progetti legato alla mobilità sostenibile e all’accoglienza portato avanti dall’Ente Parco della Sila negli ultimi anni, è poi intervenuto l’Ing. Domenico Cerminara, Dirigente presso l’ufficio tecnico dell’ente: “Tante cose sono state fatte. La Sila è Parco, è Riserva della Biosfera , è infrastrutture verdi. Dai Cammini religiosi, alla rete sentieristica, alla Ciclovia dei Parchi, al Sentiero Calabria. Un lavoro importante, km e km di sentieri tracciati, percorsi fruibili dedicati a turisti e viaggiatori. Negli anni si è fatto tanto, anche a proposito di sostenibilità energetica e accoglienza al visitatore: musei, centri visita, info point, case dell’escursionista. E poi la nostra Ciclovia dei Parchi in continua evoluzione, che vede pedalare sul proprio dorso tantissimi appassionati e cicloturisti organizzati e pronti a vivere un’avventura immersi nei parchi calabresi. Un infrastruttura che ha ridato vita a strade, borghi e scorci, che ha contribuito alla nascita della ciclopista del Lago Ampollino e di Villaggio Mancuso. Quello che vi sto raccontando è solo una piccola parte delle attività che il parco svolge. Le prospettive future sono tante, continua il lavoro del parco, una sfida che deve continuare per vincere insieme”. A concludere l’evento le parole del Direttore del Parco della Sila, l’Arch. Ilario Treccosti: “Ringrazio tutti per aver aderito e partecipato a questa iniziativa. Sono Direttore da poco, mi trovo a dirigere una squadra eccellente, che ha negli anni portato avanti progetti importantissimi. Ringrazio il dott. Aramini, che negli ultimi anni è riuscito a creare un vero e proprio sistema per quanto riguarda le aree protette calabresi, coinvolgendo tutti, creando e dando l’impulso a opere innovative, verdi, che valorizzano davvero il territorio dei parchi. Grazie a questa sinergia si è riusciti a creare un sistema di sentieri. Una rendicontazione che vogliamo fare giornalmente, perché abbiamo l’interesse a far emergere ciò che facciamo, che vogliamo portare fuori dalle mura dei nostri enti. C’è tanto da fare, c’è una programmazione economica consistente che dobbiamo portare avanti al meglio. La Sila ha una grande predisposizione ad accettare le sfide. La missione principale del Parco, certamente la conservazione ma, una conservazione che dalla nascita dei parchi ad oggi si è evoluta. Un’attività di conservazione e tutela, con studi importanti, che badi anche allo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio e delle popolazioni che abitano i parchi”.