Grazie alla collaborazione con il Parco Nazionale della Sila il Cras ha restituito al loro habitat, rapaci riabilitati nella struttura di recupero di Rende 

27 settembre, Centro Visite "Cupone" - Oggi, presso il centro visite Cupone, sei rapaci curati dal Centro Recupero Animali Selvatici (Cras) di Rende, sono stati restituiti al loro habitat e liberati all’interno del Parco Nazionale della Sila. Presenti all’evento il Presidente del Parco Nazionale della Sila Francesco Curcio, il Responsabile del Centro Recupero Animali Selvatici, nonché Presidente del Comitato Italiano Protezione Rapaci (Cipr) Mauro Tripepi e la squadra di volontari del CRAS, il Dirigente Settore Parchi Giovanni Aramini, il Te. Col. Gaetano Gorpia, Comandante del Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Cosenza e le Guide del Parco Nazionale della Sila.


Le due poiane e i quattro gheppi che stamane hanno spiccato il volo, curate dal CRAS, che con una media di 450 ricoveri all’anno salva la vita a esemplari di ogni specie, al momento del ritrovo, erano denutriti e debilitati. Nel corso degli ultimi mesi sono stati alimentati così da poter recuperare la forza muscolare e spiccare il volo. Il Presidente del Comitato Italiano Protezione Rapaci (Cipr) Mauro Tripepi ci ha tenuto a sottolineare l’importanza della partnership con il Parco Nazionale della Sila per la salvaguardia e la messa in sicurezza di specie animali bisognose di cure, nonché della necessità di realizzare strutture dedicate ad animali che non sono più reinseribili in natura, a causa dei traumi subiti.

A seguire il Presidente del Parco Nazionale della Sila Francesco Curcio, ha evidenziato ai microfoni della giornalista Paola Montale di Rai Uno, il valore della biodiversità insita all’interno del Parco, la necessità di tutelare specie protette, come il lupo, per il quale il Parco Nazionale della Sila ha attivato con Legambiente il progetto Wolfnet.

 

“Abbiamo il dovere - ha affermato il Presidente del Parco Nazionale della Sila- di preservare la biodiversità animale e vegetale. Ci sono Zone Speciali di Conservazione all’interno dei 75 mila ettari su cui si estende il Parco Nazionale della Sila, che proprio per questo motivo sono continuamente monitorate. Verifichiamo che non siano compromesse per mano dell’uomo o da fattori esterni, che restino incontaminate mantenendo la loro naturale bellezza”.

Per questo è fondamentale sensibilizzare la gente. Il Parco Nazionale della Sila si preoccupa di organizzare incontri itineranti lungo le tre province calabresi, Catanzaro, Cosenza e Crotone per ascoltare le esigenze dei cittadini che vivono all’interno del Parco Nazionale della Sila. Non solo “Facciamo tanto - ha ribadito il Presidente del Parco Nazionale della Sila Francesco Curcio- per divulgare non solo la conoscenza del Parco, ma per invitare i visitatori a vivere, osservare e ascoltare il Parco, vederlo coi propri occhi. Il profumo della ginestra o il rumore di trota a pelo d’acqua non si possono spiegare a voce.

 

É intervenuto anche il Dirigente Settore Parchi Giovanni Aramini che ha confermato l’impegno della Regione Calabria a mettersi in prima linea nel favorire la conservazione e la valorizzazione di un patrimonio immenso di ambiente, di natura di cui dispone il territorio calabrese. Il Dirigente Aranini ha espresso soddisfazione estrema nel vedere che progetti ideati per la realizzazione di una strategia di ampio respiro per la tutela della biodiversità, funzionano. E non solo nel Parco Nazionale della Sila, ma anche nel Parco delle Serre, nell riserve regionali, nel Parco dell’Aspromonte, e nei 178 siti della rete europea Natura 2000.

L’evento è stato un’occasione preziosa per dare voce alle bellezze paesaggistiche del Parco Nazionale della Sila.

Si è concluso con un viaggio in elicottero alla scoperta dei territori silani in compagnia della giornalista Paola Montale della redazione di “Paese che vai”, il programma su cui andrà in onda l’iniziativa di questa mattina con il racconto dello straordinario valore del Parco Nazionale della Sila e delle specie che lo abitano.