Avvisi:
Nel periodo di bassa stagione turistica (1 novembre – 15 marzo) i musei sono aperti su prenotazione;
Nel periodo Natalizio potrebbero essere effettuate aperture straordinarie. E' bene chiamare per conoscere le date.
al Museo di Longobucco l'ascensore è fermo per manutenzione straordinaria.
Contatti:
Museo di Cotronei: Associazione il Barattolo - Giovanni Vizza 320 82 92 222 (ATTENZIONE: chiuso dal 06.12.2019 fino a successiva comunicazione)Museo di Longobucco: Mario De Simone 338 86 20 126
Museo di Zagarise: Associazione Natural Village 331 65 36 412 oppure 349 40 90 988
Il Museo di Trepidò, nel comune di Cotronei, nasce grazie ad un intervento di riqualificazione ambientale di un’area e di recupero edilizio di un vecchio immobile di proprietà del Comune di Cotronei, concessi in comodato d’uso all’Ente Parco, il quale vi ha investito oltre novecentomila euro.
Nel nuovo museo i temi trattati offrono ai visitatori, attraverso l’utilizzo di una tecnologia multimediale e interattiva, una panoramica dei paesi del Parco, di flora e fauna delle sue aree protette, dei prodotti artigianali ed enogastronomici, delle sue ricchezze idriche – laghi e fiumi –e infine dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile (fotovoltaico, solare – termico, biomassa). La panoramica del museo si conclude con un approfondimento sull’uso plurimo delle acque ed in particolare sull’utilizzo idroelettrico dei laghi. In questo contesto non si può che sottolineare la caratteristica che a circa due chilometri di distanza da questo nuovo Centro Visita si trova la diga del lago Ampollino che si presenta nella sua bellezza ambientale ed imponenza visiva.
Il Museo dell’Artigianato silano e della Difesa del suolo, che ha sede a Longobucco nella bella cornice dell’ex Convento dei Frati Francescani minori, costituisce un altro concreto passo nel cammino della diffusione della conoscenza del territorio della Sila e della sua popolazione.
Realizzato grazie alla collaborazione tra il Comune di Longobucco, l’Assessorato all’Ambiente-Dipartimento Politiche dell’Ambiente e l’Ente Parco Nazionale della Sila, il Museo dell’Artigianato silano e della Difesa del suolo si inserisce nell’ambito del progetto di riqualificazione del territorio del Parco e della sua promozione come meta turismo culturale, naturalistico e sportivo (con particolare riferimento al segmento dei visitatori interessati alle aree protette, per valorizzare il legame tra patrimonio storico-culturale, ecologico-ambientale ed enogastronomico) promosso e finanziato dell’Ente Parco fin dal 2002, anno dalla sua costituzione. Per questo motivo è stato concepito – in linea con il Museo dell’Olio di oliva e della Civiltà contadina di Zagarise (Cz), inaugurato il 16 novembre 2009, e il Museo della Civiltà agrosilvopastorale, delle Arti e delle Tradizioni di Albi (Cz) – come un “ecomuseo”, ovvero come un’istituzione culturale le cui componenti essenziali sono il territorio, la popolazione e il patrimonio, inteso come tutto quello a cui la comunità ha attribuito nel tempo sufficiente valore da essere manifestato.
La creazione del Museo dell’Olio di oliva e della Civiltà contadina di Zagarise (Cz) costituisce un passo in avanti nel cammino per la diffusione e la conoscenza della cultura legata al territorio della Sila, in particolare della Sila Piccola. Un risultato che si deve all’impegno del Comune di Zagarise e dell'Assessorato all'Ambiente - Dipartimento Politiche dell'Ambiente, ma che non si sarebbe potuto realizzare senza il fondamentale contributo dell’Ente Parco Nazionale della Sila. Dalla sua costituzione, nel 2002, L’Ente promuove e finanzia il progetto di riqualificazione del territorio, come testimoniano i due centri visita di eccellenza già presenti nell’area del Parco – il primo sul lago Cecita, in località Cupone (Spezzano Sila, Cs), il secondo in località Monaco (Taverna, Cz) – in cui il Museo dell’Olio di oliva e della Civiltà contadina di Zagarise si inserisce.
Il Museo dell’Olio di oliva e della Civiltà contadina non è un museo “tradizionale”: si tratta infatti di un ecomuseo. Le tre componenti essenziali di ogni ecomuseo, che ne costituiscono contemporaneamente sostanza, contenuto e metodo di lavoro sono territorio, popolazione (vero soggetto-oggetto dell’ecomuseo) e patrimonio, inteso non come una parte (sia essa l’etnografia o l’arte o l’archeologia), ma come tutto quello a cui la comunità ha attribuito nel tempo sufficiente valore da essere manifestato.
La realizzazione di un ecomuseo, perciò, va considerata il traguardo di un cammino di ricerca che ha come tema la cultura locale e come obiettivo la sua conservazione e la sua divulgazione. Il Museo dell’olio di oliva e della civiltà contadina è dunque un sito turistico-culturale in grado di offrire informazioni qualificate e suscitare partecipazione emotiva coinvolgendo cittadini, enti, associazioni.
La conservazione del patrimonio ambientale in armonia con lo sviluppo e la riqualificazione del territorio è un principio guida per tutti gli amministratori sensibili che si trovano a gestire aree ricche di natura e storia. Occorre però conoscere a fondo il territorio in tutti i suoi aspetti per poter diffondere al meglio questa conoscenza: solo così è possibile proteggere l’ambiente e le tradizioni ad esso legate sviluppando contemporaneamente creatività, civiltà e progresso.
Uno strumento importante di conoscenza e divulgazione è rappresentato dagli ecomusei, come il nostro Museo della Civiltà agrosilvopastorale, delle Arti e delle Tradizioni del Parco Nazionale della Sila. Cosa sia un ecomuseo lo spiega la “Carta internazionale degli ecomusei”:
“L’ecomuseo è un’istituzione culturale che assicura in forma permanente, su un determinato territorio e con la partecipazione della popolazione, le funzioni di ricerca, conservazione, valorizzazione di un insieme di beni naturali e culturali, rappresentativi di un ambiente e dei modi di vita che lì si sono succeduti”.
Il Museo della Civiltà agrosilvopastorale, delle Arti e delle Tradizioni del Parco Nazionale della Sila, da poco inaugurato, si colloca nell’ambito di un grande progetto di riqualificazione del territorio della Sila, in particolare della Sila Piccola, e della sua promozione come meta di flussi turistici sia culturali che naturalistici e sportivi, con particolare riferimento al segmento dei visitatori interessati alle aree protette, per valorizzare il legame tra patrimonio storico-culturale, ecologico-ambientale ed enogastronomico.
Il Museo è stato realizzato grazie all’impegno del Comune di Albi e dell'Assessorato all'Ambiente, Dipartimento Politiche dell'Ambiente, e al fondamentale contributo dell’Ente Parco Nazionale della Sila. Dalla sua costituzione, nel 2002, L’Ente promuove e finanzia il progetto di riqualificazione del territorio, come testimoniano i due centri visita di eccellenza già presenti nell’area del Parco – il primo sul lago Cecita, in località Cupone (Spezzano Sila, Cs), il secondo in località Monaco (Taverna, Cz) – in cui il Museo della Civiltà agrosilvopastorale, delle Arti e delle Tradizioni (così come il Museo dell’Olio di oliva e della Civiltà contadina di Zagarise) si inserisce.
Situato presso il Centro Visite “Cupone”, il Museo della Biodiversità ospita migliaia di esemplari di farfalle, mammiferi, serpenti, uccelli e tanto altro ancora.
La collezione è il risultato di decenni di ricerche scientifiche, soprattutto entomologiche, volte a mettere assieme tutti i dati reperibili e possibili, in funzione delle specializzazioni dei ricercatori coinvolti, sulla biodiversità in Italia, più generalmente nelle Regioni centro-meridionali ed isole, ma con particolare riguardo alla Calabria e – soprattutto – alla Sila.