La balia dal collare, una specie qualificante legata ai boschi ricchi di dendro-cavità
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Come conciliare gli interventi di taglio con la tutela di specie d’interesse comunitario: il caso-studio nel Parco nazionale della Sila a cura del Glc Lipu Sila
Nell’immagine a corredo, una femmina di balia dal collare (Ficedula albicollis) con l’imbeccata per i pulcini in prossimità del nido ubicato in un ramo secco di un albero di Alnus glutinosa, e nel riquadro in basso a destra un maschio della stessa specie che visita una cavità-nido presente in un tronco di Pinus nigra subsp. laricio, completamente secco, radicato e in piedi.
Siamo nella Sila calabrese e nelle foreste meglio conservate di uno dei più vasti altipiani d’Europa. La balia dal collare è riportata come nidificante scarsa e localizzata in ambito nazionale.
Nidifica con poche coppie anche nel Parco nazionale della Sila e nella Zps “Sila Grande” ed è uno degli uccelli target più importanti (“specie qualificante” per il sito) che vengono monitorati dal Gruppo locale di conservazione Lipu Sila all’interno della Zona di protezione speciale della Sila Grande.
Il Glc Lipu Sila, nell’ambito delle attività primarie e quindi anche dello scongiuramento di rischi e potenziali minacce all’integrità del sito, nella scorsa primavera ha individuato alcuni interventi di taglio programmati all’interno di comprensori forestali dove era stata riscontrata la presenza e riproduzione di questa preziosa specie d’importanza comunitaria (All. I della direttiva europea “uccelli” e specie qualificante per il sito della rete Natura2000 in oggetto).
Alla luce di ciò è stata fatta una puntigliosa segnalazione che ha evidenziato delle criticità presenti nel sito protetto perciò è stato chiesto formalmente di posticipare l’intervento selvicolturale (da attuarsi oltre il periodo della stagione riproduttiva, solitamente individuato tra aprile e fine giugno, pur se la stagione riproduttiva corrente ha subito ritardi a causa delle avverse condizioni atmosferiche che hanno interessato quasi tutto il periodo primaverile).
Oltre alla balia, è stata evidenziata anche la presenza e nidificazione del picchio nero (Dryocopus martius), anch’essa specie target del sito oltre che in All.I della direttiva europea “Uccelli”.
Grazie alle interlocuzioni avviate con i vari portatori d’interesse e con le autorità preposte (in primis ente gestore del sito, regione e Carabinieri forestali) è stato possibile raggiungere l’obiettivo sperato.
Non solo dunque il posticipo delle operazioni a metà luglio ma anche una serie di misure e prescrizioni volte a mantenere soprattutto le piante con dendro-cavità presenti nell’area (a seguito di auto-asseverazione già indicata nell’iter autorizzativo e confermata anche successivamente durante le interlocuzioni).
In dettaglio, la balia dal collare predilige boschi maturi e ben conservati con la presenza di alberi ricchi di cavità. È stato chiesto anche il mantenimento della giusta necromassa. L’importanza degli alberi e del legno morto in foresta al fine di rendere la funzionalità dell’ecosistema è testimoniata da un numero crescente di studi e ricerche che evidenziano come questi elementi naturali partecipino a innumerevoli processi riguardanti l’habitat di specie animali e vegetali, il ciclo dei nutrienti, il ciclo idrogeologico, in particolare l’erosione superficiale e la dinamica dei corsi d’acqua (Nocentini, 2002).
Il Glc Lipu Sila ha richiesto l’applicazione rigorosa delle vigenti Pmpf in vigore nel territorio della Regione Calabria, in particolare l’art. 23 prevede varie disposizioni a tutela della biodiversità nei boschi, tra queste la più importante cita testualmente: “In ogni caso devono essere rilasciati gli alberi che presentino cavità utilizzate come sito di nidificazione e rifugio per la fauna”.
Non solo quindi la necessità di tutelare questi “dendro-microhabitat” utili per il rifugio e riproduzione degli uccelli ma anche importanti per altri animali, come ad esempio i piccoli mammiferi e una serie di invertebrati come gli insetti saproxilici.
Le dentro-cavità situate negli alberi sono dei veri e propri microhabitat degli alberi e rappresentano strutture importanti per la biodiversità forestale. Il mantenimento dei microhabitat già formati e di quelli che si formeranno in futuro è un aspetto da considerare nella gestione forestale. L’aumento della consapevolezza in tale ambito può contribuire a mantenere e aumentare il valore della biodiversità anche nelle foreste gestite.
Tutto questo è stato possibile grazie all’attento monitoraggio ornitologico svolto gli anni passati e anche quest’anno (iniziative svolte nell’ambito del protocollo d’intesa 2020/2022 tra Lipu ed Ente Parco nazionale della Sila) e alla collaborazione proficua attuata con il parco nazionale in qualità di ente gestore della ZPS “Sila Grande” – sito della rete Natura 2000, con i competenti uffici della Regione Calabria, con i Carabinieri forestali del reparto Parco nazionale della Sila e con i tecnici forestali incaricati che si sono dimostrati sensibili alla tematica. Un buon esempio di come la sinergia tra più livelli può portare ad azioni concrete di tutela della natura e di tutte le sue fondamentali componenti.
Il Glc Lipu Sila, oltre al monitoraggio ornitologico, alla vigilanza sulle potenziali minacce e rischi al sito protetto e alla divulgazione, cerca di promuovere azioni mirate di conservazione della natura attraverso best practice replicabili e adattabili a contesti simili. La mission del Glc Lipu Sila è quella di tutelare nell’interesse collettivo, gli uccelli e gli habitat come componenti fondamentali della diversità biologica.
Per maggiori inforrmazioni: https://greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/la-balia-dal-collare-una-specie-qualificante-legata-ai-boschi-ricchi-di-dendro-cavita/