Cascina di Fiore conquista il premio per il miglior prodotto a km0 e il secondo posto al concorso UPVIVIUM, presso Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana.
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L’ Agriturismo Cascina di Fiore si è messo in gioco presentando la ricetta “Sotto la neve il pane: pane, zucchero e olio 2.0” alla finale nazionale del concorso UPVIVIUM il 3 giugno 2019 tenutasi a Colorno presso Alma, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana rappresentando il territorio calabrese e la Riserva della Biosfera UNESCO Mab della Sila.
Dopo aver vinto il 29 maggio la finale locale del concorso, Cascina di Fiore si è confrontata con gli altri 4 vincitori provenienti dalle altre riserve, “Appennino Tosco Emiliano”, “Delta del Po, “Alpi Ledrensi e Judicaria”,e “Isole di Toscana”. Un’occasione importante, per valorizzare la Riserva della Biosfera UNESCO Mab “Sila”, raccontare e valorizzare i prodotti e conoscere altre buone pratiche con cui, in momenti come questi, è fondamentale confrontarsi. Alma, nella sua splendida location piena di storia e vissuto storico, ha accolto gli chef e i ristoratori che hanno preparato nelle cucine i loro piatti, presentati poi alle 2 giurie presenti: la giuria tecnica, composta da docenti Alma e membri del comitato scientifico, dai rappresentanti degli Istituti provenienti dalle riserve, tra i quali il dirigente scolastico dell’I.I.S. Mancini – Tommasi di Cosenza, Graziella Cammalleri; e la giuria MAB composta da giornalisti e rappresentanti per ogni Riserva. Per la Riserva della Sila, erano presenti il Responsabile del Servizio Amministrativo Contabile dell’Ente Parco Nazionale della Sila, Vincenzo Filippelli e il giornalista, critico enogastronomico Gianfranco Manfredi. “Un ricordo, un detto popolare e un obiettivo”, così ha voluto presentare il piatto in concorso, che ha ricevuto ben due premi, Antonello Alessio di Cascina di Fiore. Un ricordo di infanzia, per il pane con olio e zucchero che accompagnava i pomeriggi con le merende preparate dalle nonne. Il detto popolare “sotto la neve il pane, sotto la pioggia fame” raffigura la saggezza di chi viveva la vera vita contadina. E la terza parola chiave, un obiettivo chiaro: la semplicità nella presentazione e nell’esecuzione, mettendo insieme innovazione e tradizione. La vera particolarità del piatto, una spezia, l’anice nero, selvatico che cresce spontaneo nel territorio della Sila. Nel calice, ad accompagnare il piatto, dallo stesso seme un liquore amabile, l’anice nero della Sila. Ed è proprio l’anice nero che li ha portati ad ottenere un altro importante risultato, il miglior prodotto a Km0, che ha stupito la giuria per la sua storia e il suo sapore.
A rappresentare il territorio calabrese, inoltre, è intervenuto Pietro Tarasi, presidente del Consorzio di tutela della patata della Sila Igp, che nel rivolgersi alle due giurie ha confermato che esperienze come questa possano accrescere e valorizzare non solo il territorio della Sila, ma tutta la Calabria nel lavoro di promozione del territorio e dei prodotti che la caratterizzano.
A conclusione della giornata, prima della premiazione finale, un giro di saluti istituzionali partendo da Andrea Sinigaglia, direttore generale Alma che ha voluto ringraziare i ristoratori presenti e i rappresentanti di tutte le Riserve Biosfere i quali hanno tutti espresso entusiasmo per la partecipazione così attiva e motivata, soprattutto per il clima creatosi nella cucina tra i vari chef e per lo scambio di conoscenze e competenze che è avvenuto tra di loro.
Il primo premio, vinto dalla Riserva di Biosfera “Isole di Toscana” con il ristorante Elba Magna con la composizione “Tra sacro e profano”, è stato consegnato nelle mani dello chef alla presenza del Presidente della Riserva di Biosfera, nonché di Federparchi, Giampiero Sammuri.
Un’altra importante iniziativa supportata e seguita con attenzione e dedizione dall’Ente Parco della Sila che ha accompagnato in questi mesi i ristoratori della Riserva partecipanti al concorso, fiero del risultato ottenuto dagli operatori e dai produttori del territorio.