Prosegue nel Parco Nazionale della Sila la campagna di liberazioni del CRAS di Rende
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Ph. G. Congi
Lorica, 12 settembre 2017 – Domani 13 settembre il CRAS (Centro di Recupero Animali Selvatici) libererà nel Parco Nazionale della Sila due poiane, un gheppio e uno scoiattolo, ritrovati grazie alle segnalazioni ricevute.
In particolare il giovane scoiattolo ha attirato l’attenzione di molti turisti in visita nell’altopiano silano. Il piccolo, molto confidente, dopo un’iniziale periodo di alimentazione con biberon, è passato alla difficile fase di svezzamento con l’inclusione graduale nella dieta di tutti quegli alimenti che gli scoiattoli possono facilmente trovare nel loro habitat naturale.
Ricordiamo anche che lo scoiattolo nero calabrese, in seguito a diversi studi scientifici, è da poco stato identificato come specie a sé (Sciurus meridionalis). Più grande e pesante del comune scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris), la specie meridionale, che vive in Calabria, in Basilicata, nei boschi di conifere della Sila, del Pollino e della catena costiera, è caratterizzata da una colorazione nera sul dorso e bianca sul ventre.
La stagione estiva, come del resto accade ogni anno, per i collaboratori e i volontari del CRAS è stata particolarmente impegnativa per i numerosi e continui ricoveri di selvatici. La normale routine comprende pulli caduti dai nidi, cuccioli orfani, uccelli vittime di impatto con mezzi o con fili dell’alta tensione, animali investiti o trovati semplicemente debilitati. Quest’anno l’estate è stata veramente “bollente”, non solo per le temperature eccessivamente alte, ma anche per le innumerevoli chiamate e segnalazioni di animali in difficoltà che sono giunte al CRAS da tutta la Calabria. Infatti, dai primi giorni di giugno ad oggi, gli animali accolti presso il Centro di Rende gestito dal CIPR (Comitato Italiano per la Protezione degli Uccelli Rapaci) sono stati ben 258, con un picco di 16 ricoveri in un solo giorno.
In ogni caso la ricchezza di biodiversità del territorio silano non fa che confermare il primato italiano: l'Italia si attesta infatti come il paese europeo con il maggior grado di biodiversità. Questo non può che aumentare il rammarico per i tanti scempi ambientali che quotidianamente vengono perpetrati, a cominciare dalla drammatica piaga degli incendi che proprio nella nostra regione hanno toccato cifre da record, con un patrimonio vegetazionale, faunistico e di habitat andato in fumo che tarderà a ricostituirsi e del quale criminali senza scrupoli ma certamente con molti interessi ci hanno privato irresponsabilmente.