Il Parco Nazionale della Sila e l’ITIS di A.Monaco di Cosenza per il PON F3 “Realizzazione di prototipi di azioni educative in aree di grave esclusione sociale e culturale, anche attraverso la valorizzazione delle reti esistenti”
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Nell’ambito del protocollo d’intesa che il Parco Nazionale ha sottoscritto conl’I.T.I.S. “A. MONACO” di Cosenza (capofila della rete) finalizzato alla realizzazione di un PON F3 denominato “Realizzazione di prototipi di azioni educative in aree di grave esclusione sociale e culturale, anche attraverso la valorizzazione delle reti esistenti”, all’ Avviso AOODGAI/11666 del 31/07/2012 Area d'intervento Cosenza hanno aderito 7 Istituti Comprensivi della provincia di Cosenza e 11 partners pubblici e privati.
I due moduli formativi promossi dall’Ente Parco sono “Scuola Alternanza lavoro presso le botteghe degli artigiani Silani recupero vecchi mestieri” e “Realizzazione di un campo di orientering permanente”. Per quanto riguarda il primo,si è proposta la realizzazione di un “Centro di Orienteering” il cui progetto ha previstoil coinvolgimento diretto dei ragazzi, delle famiglie e del corpo docente allo scopo di combattere il fenomeno della dispersione scolastica attraverso il recupero della motivazione all'attaccamento ai luoghi, per favorire la conoscenza del territorio e riportare in natura le nuove generazioni permettendo loro di essere coinvolti in un percorso di tutela del territorio e di comprensione e condivisione delle strategie.
La missione del Parco è quella di trasmettere emozioni, far incuriosire i giovani per facilitare la conoscenza, aiutare ad innamorarsi della natura, imparare a rispettare tutto ciò che ci circonda.
Attraverso la trasmissione di semplici nozioni naturalistiche e spesso anche scientifiche si cerca di suscitare nei giovani e nei cittadini una maggiore consapevolezza dei problemi legati all’ambiente e del suo grande valore , incentivando un cambiamento culturale significativo.
In questo processo è fondamentale il coinvolgimento delle comunità locali rafforzando così l’efficacia dell’azione educativa che il Parco propone e promuove.
Il secondo modulo, denominato “Gli Antichi Mestieri: Il Passato Futuro “, attualmente in corso presso le botteghe degli artigiani silani che collaborano con il Parco e gli Istituti coinvolti, nasce dalla consapevolezza che quando i piccoli comuni si spopolano, ormai sempre di più, la scarsa presenza di giovani diventa un dato reale ed è per questa ragione che diviene fondamentale trasmettere ai pochi giovani che restano nei paesi , uniche risorse in grado di assicurare un futuro alle piccole comunità, importanti consapevolezze sull’importanza di conservare le radici storiche, culturali, sociali ed economiche che hanno contraddistinto secoli di vita dei luoghi.
Le nuove generazioni hanno un ruolo da protagonisti in questo senso ed è questo il motivo per cui l’Ente Parco ha ritenuto opportuno scegliere il modulo “Gli Antichi Mestieri: Il Passato Futuro”, tema coerente con le specificità del territorio e le opportunità potenziali da offrire alle nuove generazioni. Questo modulo,promosso nell'ambito del PON, si sviluppa in una serie di laboratori ed ha come scopo il recupero della memoria, con il duplice intento di riportare alla luce gli episodi storici più significativi e gli antichi mestieri che hanno caratterizzato l'economia di un tempo. Il tutto per consegnare alle nuove generazioni dell'a Sila la piena consapevolezza del patrimonio storico-culturale e socio-economico, non scontatamente sufficientemente noto, ma suscettibile di interessanti sviluppi anche nella prospettiva di offrire concrete opportunità di crescita ai giovani, sia in termini culturali che socio-economici. Nell’attuazione del progetto sono stati coinvolti alcuni artigiani presenti sul territorio ( i maestri di San Giovanni in Fiore: Domenico Succurro, ebanista; Domenico Caruso della Scuola Tappeti; Domenico Madia, scalpellino) che hanno aperto le loro botteghe ed i loro laboratori al mondo della scuola, permettendo una contaminazione tra sapere e saper fare.